fatoumata
e le donne del sale di Farim
Fatoumata Touré è la presidente dell’associazione Aprosal, fondata nel 1994. Vive a Farim dove, con le altre lavoratrici, strappa il sale dal rio Cacheu, uno dei principali corsi d’acqua del Paese. Farim si trova a 100 chilometri dalla costa atlantica, ma nonostante questo è un importante centro di salicoltura. Un lungo braccio di mare si insinua infatti dalla costa in profondità nell’entroterra e diventa serbatoio dell’attività di raccolta della zona.
Da novembre a maggio, al calare della marea, il sale si deposita sulla superficie scoperta del letto del fiume. Le donne raschiano la terra salata, la filtrano con teli tesi su strutture di legno e cuociono la salamoia così ottenuta per accelerare l'evaporazione dell'acqua.
L'associazione oggi conta oltre 500 iscritte, divise in cinque diversi centri di produzione.
Il sale viene prodotto per il consumo domestico ed è venduto sul mercato locale. È un bene così prezioso da essere diventato un presidio Slow Food: per questo Fatoumata e l'associazione sono presenti da diversi anni alla manifestazione "Terra Madre”" a Torino. La creazione del presidio prevede la condivisione di un disciplinare che descriva il processo tradizionale di salicoltura e che certifichi l’impegno delle donne nella tutela dell’ambiente.
A Farim, in uno degli edifici di Aprosal, c’è una stanza con una lavagna. È la sede delle riunioni delle donne dell’associazione per organizzare il lavoro, ma ha anche una seconda funzione: fornire un po’ di istruzione alle lavoratrici. È qui che imparano i rudimenti della scrittura e del calcolo.
Fatoumata pensa alla Guinendadi e ride: "Significa essere figli della Guinea Bissau, pensare tutto il tempo, tutto il giorno al nostro Paese".