elio
una boutique nel centro di bissau
Bissau centro. A due passi dai ministeri, dagli uffici pubblici e dagli organismi internazionali, a pochi metri dall'agenzia meteorologica in ristrutturazione. Una svolta, e le strade laterali, sterrate e sconnesse, si aprono su una vita più viva. È in una di queste stradine che Elio ha trovato il suo posto. Quello dove far crescere la sua impresa.
Un piccolo contendor, minuscola rivendita di generi di prima necessità ricavata in metà di un container arrivato al porto di Bissau chissà da dove. Latte condensato "Dido", pomodori 100% Natural "Jocker": qui tutto è concentrato. Tutto è centellinato, misurato. Qui le sigarette si comprano non a pacchetti, ma sciolte. Una a una.
Elio, 31 anni, ha potuto avviare la sua start up grazie a "Djubi Lundiu", la prima edizione dell'incubatore "Bo fia bo pudi" di Engim Piemonte. Dall'ideazione del progetto alla fase di selezione, dalla felicità provata quando ha saputo che la sua attività era risultata vincente fino al momento di formazione al Cifap di Bissau: "La cosa più importante per avviare una piccola impresa è crederci fino in fondo e non smettere mai di formarsi. L’educazione è l’unica possibilità per resistere e salvarsi nelle situazioni difficili".
Anche Elio, come tanti giovani africani, per un periodo, ha nutrito il sogno dell'Europa. Della Spagna, in particolare, dove vive suo padre. Ma adesso la sua impresa inizia a dare qualche profitto e ha capito che il suo futuro è in Guinea Bissau. La sua sfida, oggi, è quella di migliorare e ampliare sempre di più la sua attività, rendendola economicamente redditizia e sostenibile. "Grazie al contendor sto costruendo il mio domani, lo sento solido sotto ai miei piedi e questo mi rende felice".